SRL o SRLS? Come orientarsi

Dal 2012 accanto alle tradizionali SRL (Società a Responsabilità Limitata) sono state introdotte dall’ordinamento anche le SRLS (Società a Responsabilità Limitata Semplificata). L’obiettivo alla base della novità fu quello di dare nuovo slancio all’imprenditoria giovanile, alle cosiddette start up, facilitando l’avvio di una nuova attività e, di rimando, l’occupazione che tali società possono creare. La SRLS suscita sempre molto interesse e curiosità, soprattutto per le sue caratteristiche più pubblicizzate, che però possono anche essere fuorvianti, una su tutte la possibilità di aprirla solo «con 1 euro»: detto così suona bene, ma in realtà la SRLS non è economica – e nemmeno semplice – come potrebbe sembrare.

I diversi limiti di investimento e le regole di gestione

Innanzitutto va detto che entrambe sono comunque società a responsabilità limitata, cioè in caso di insolvenza i soci potranno perdere esclusivamente gli investimenti fatti nell’attività, senza che i propri beni possano essere toccati per soddisfare eventuali debitori. La differenza fondamentale, che in genere fa optare per l’una o l’altra forma a seconda di prospettive e disponibilità,  riguarda il capitale sociale, dal momento che per la SRLS esiste un limite minimo e massimo (da uno a 9.999 euro), in deroga all’art. 2463 cc.,  mentre per la SRL il limite è solo minimo (10.000 euro). In assoluto per una SRL non è previsto un tetto al capitale sociale  ma nel caso in cui si superino i 120.000 Euro è obbligatorio nominare un collegio sindacale, poiché questa cifra è anche il capitale minimo necessario per costituire le società per Azioni.

Inoltre il capitale di una SRLS può essere conferito solo in denaro. In merito alla compagine sociale una SRLS può essere composta soltanto da persone fisiche e può anche essere unipersonale, mentre una SRL può avere come soci anche persone giuridiche. Ma è nell’atto costitutivo e nelle regole di funzionamento che troviamo le differenze più importanti. La SRLS deve essere costituita utilizzando un modello di statuto stabilito dal ministero. Di conseguenza, le decisioni sono prese dai soci con le maggioranze stabilite dalla legge, che non si possono modificare. Ciò detto il Ministero dello Sviluppo Economico con la circolare n. 3657/C ha stabilito che vi può essere una deroga alla costituzione della SRLS basata solo sullo statuto standard . Al fine di apportare tali modifiche è necessario l’intervento del notaio per la stesura di un “atto costitutivo su misura” , operazione che ovviamente avrà un costo.

I costi per l’avvio della società

Avviare una SRLS è decisamente più economico rispetto a una SRL. Non sono previste spese notarili e l’atto viene depositato presso il Registro delle Imprese in via telematica. I costi iniziali da sostenere sono solo 200 euro per il Diritto annuale, 200 euro per l’Imposta di Registro, 309,87 euro per la tassa di concessione governativa da destinare alla vidimazione dei libri sociali, marche da bollo da 16 euro per ogni 100 pagine di libro sociale e 25 euro a libro di diritti di segreteria per il servizio di vidimazione. L’apertura di una SRL prevede invece una cifra variabile dai 700 ai 1200 euro per le spese notarili, cui si aggiungono circa 200 euro per bolli e segreteria all’atto del deposito. Considerata l’iscrizione alla Camera di Commercio e la vidimazione dei libri sociali, ecco che avviare una SRL può costare fino a 2.000 euro.

I costi di gestione e il ruolo di un esperto del settore

Per quanto riguarda i principali costi di gestione, le differenze sono minime e non quantificabili in maniera chiara. Per entrambe le forme di società ogni anno vanno versati 200 euro alla Camera di Commercio territoriale e circa 130 euro per il deposito del bilancio presso il Registro delle Imprese.

Considerati i costi variabili per le consulenze professionali, il totale dei costi di gestione annui può oscillare tra i 2.500 euro e circa il doppio. Fondamentale per orientarsi al meglio nella scelta è interpellare un esperto in materia, in grado di seguire anche tutti gli aspetti burocratici legati alle due forme di società.

Vantaggi e svantaggi in sintesi di una SRLS

Vantaggi

Per l’avvio dell’attività non sono previste spese notarili.

I costi iniziali da sostenere sono molto ridotti rispetto alla tradizionale SRL.

Il capitale sociale può variare da minimo 1 a max 9.999 euro.

Trattandosi di una società di capitali, in caso di eventuali difficoltà economiche, socio unico-soci non rischiano il patrimonio personale.

Svantaggi

Un capitale sociale troppo basso non consente né di sostenere le spese iniziali necessarie a partire (affitto di un ufficio, acquisto di strumenti-computer-software, ecc.) né, tantomeno, di ottenere la fiducia di banche-creditori per richiedere eventuali prestiti.

Anche se, in caso di problemi, i soci non rischiano il capitale personale, sono comunque responsabili di ciò che viene compiuto per conto della propria attività e devono rispondere a livello civile-amministrativo-penale.

E’ vero che l’avvio di SRLS non prevede spese notarili iniziali, ma solo a patto che i soci accettino in tutti i suoi punti l’atto costitutivo previsto per queste società di capitali dai vari Ministeri.

Sono previsti gli stessi costi e regole  di gestione amministrativa-fiscale-contabile, come per la SRL, da destinare a professionisti (come il commercialista), in quanto la tenuta della contabilità è in ordinaria e si redige il bilancio annuale.

Studio Carioti – Moraschi – Paolucci